Lo scorso 17 marzo, per festeggiare il capodanno locale, il governo di Bali ha “spento” Internet per 24 ore: una soluzione di questo tipo apre a una serie di riflessioni rispetto alle nostre abitudini e alla presenza della Rete nelle nostre vite. Ad esempio, in Italia un’operazione del genere sarebbe possibile? E come sarebbe accolta?
Senza Internet? Per un italiano su quattro meglio senza sesso
A leggere il risultato di un sondaggio condotto da AJ-Com.Net, il network internazionale attivo nella realizzazione di studi e campagne di comunicazione e web marketing, nel nostro Paese Internet ha un ruolo a dir poco centrale: addirittura, un italiano su quattro sarebbe più propenso ad accettare un anno intero di astinenza sessuale che a rinunciare a dodici mesi al proprio accesso alla Rete.
Internet è una realtà anche in Italia
Anche i numeri della diffusione delle connessioni in Italia mostrano un trend di costante crescita, che hanno fatto risalire il Paese nelle graduatorie europee di connessioni uniche alla rete. Oltre alle più mature abitudini digitali della popolazione, anche le infrastrutture svolgono un ruolo importante, con miglioramenti di tecnologie e reti che rende migliore l’esperienza di navigazione, come nel caso di Eolo con la sua linea Internet Adsl che viaggia sulla rete wireless, con minori ostacoli rispetto alle altre linee.
Il caso di Bali
In totale, stando alle ultime analisi, gli utenti online attivi in Italia sono arrivati a 43 milioni di unità alla fine del 2017, e ovviamente Internet sta diventando una presenza non solo quotidiana, ma spesso indispensabile nelle vite di tutti i cittadini. Tornando al caso del Paese indonesiano citato in precedenza, dunque, risulta difficile immaginare uno scenario simile, ovvero spegnere Internet per un giorno intero (e in verità, il panico si diffonde anche per blackout momentanei).
Un giorno senza Rete
L’intento del governatore balinese Made Pastika era per la verità “nobile”: per celebrare in maniera degna il Nyepi, l’antico capodanno locale che rimanda a una festività hindu dedicata alla riflessione e al silenzio (e in cui si evitano lavoro e viaggi), niente di meglio che evitare ogni fonte di distrazione. “Se non abbiamo Internet, la gente non morirà” ha detto il governatore con una battuta rivolta ai giornalisti e riportata dall’autorevole Guardian, spiegando (in maniera più seria) che la disattivazione dei servizi Internet in una circostanza così importante è una forma di rispetto, per consentire ai balinesi di concentrarsi soltanto alla riflessione spirituale.
Rispetto per il capodanno balinese
L’operazione è andata a buon fine grazie anche alla collaborazione dei cittadini stessi, che hanno compreso e apprezzato la decisione, e a quella degli operatori di telecomunicazione, che il 17 marzo hanno aderito in maniera unanime alla giornata del silenzio, interrompendo ogni tipo di accesso mobile a Internet e provvedendo a fare lo stesso anche per le abitazioni private. Le uniche eccezioni sono state le reti collegate ai servizi strategici per la nazione, ovvero strutture governative, ospedali e agenzie per la sicurezza nazionale.
Spente tutte le attività
Secondo le credenze degli abitanti di Bali, il giorno di Nyepi corrisponde nell’antico calendario dell’isola al primo giorno dell’anno nuovo: in questa occasione, gli spiriti maligni vagano per le strade e i cittadini devono astenersi da qualsiasi attività, rimanere tranquilli ed evitare di accendere fuochi (o, in chiave più moderna, le luci) per non attirare l’attenzione dei demoni.