Lo schema Ponzi e i siti di Buy and Share

Ultimamente è esploso online il fenomeno dei siti di buy and share che utilizzano la tecnica della schema Ponzi, piattaforme online che in genere propongono l’acquisto di oggetti tecnologici e molto richiedesti dagli utenti (iphone, ipad, smartphone) a prezzi eccezionalmente scontati. Dietro il presunto guadagno facile per gli utenti, molti si chiedono se si celino delle vere e proprie truffe, con possibilità concreta di perdita di denaro per numerosi utenti.

In questo articolo andiamo ad analizzare il modello di business di questi siti, come ricavano denaro ed i relativi rischi per i consumatori. Per farlo, iniziamo illustrandovi come funziona uno “schema Ponzi“, il modello di truffa più noto e imitato, anche molto più in grande (si pensi al celeberrimo caso Madoff), della storia finanziaria.

Carlo Ponzi, emigrato negli Stati Uniti con pochi dollari all’inizio del ‘900, si stabilisce prima nella Costa Est e poi in Canada, dove a Montreal conosce il banchiere Luigi Zarossi, un personaggio emergente della finanza locale fondamentale per la sua “formazione” da truffatore, che raccoglie cospicui risparmi dagli immigranti italiani promettendo tassi di interesse fuori mercato.

Ponzi ben presto si rende conto che Zarossi ripaga gli ingenti interessi senza investire un dollaro, bensì tramite i depositi dei nuovi correntisti, attratti dalla reputazione della Banca e dai facili e lauti guadagni ottenuti dai primi depositanti. Tornato negli USA, comincia ad operare come uomo d’affari a Boston, dove replica in grande la tecnica appresa, fondando la Securities Exchange Company e diventando milionario in pochi mesi.

I primi investitori vengono ripagati con guadagni altissimi, generando un flusso gigantesco di nuovi investitori finché, dopo i primi controlli delle autorità la società, che in realtà è in forte perdita, collassa e con essa tutto il sistema. Gli ultimi investitori e coloro che hanno investito gli utili ricavati nell’attività aziendale (in realtà praticamente inesistente) perdono tutto.

Lo Schema Ponzi infatti ha natura piramidale esponenziale. Solo chi è al vertice della piramide e i primi finanziatori, che abbiano avuto la prudenza di riprendersi denaro e profitti, possono guadagnare. I loro guadagni non sono frutto di oculati investimenti bensì del denaro dei successivi clienti, che sono inevitabilmente destinati a perderlo.

Il sistema si basa due elementi essenziali che lo rendono particolarmente insidioso:

meccanismi psicologici, che tramite passaparola e reputazione, dopo i primi ingenti guadagni fanno leva sulla speranza e sull’ingordigia di sempre più persone;

la liquidità: fin quando l’afflusso di denaro è cospicuo e ininterrotto, il sistema può andare avanti anche cumulando continue e crescenti passività.

Questo meccanismo è il medesimo utilizzato da queste piattaforme che si definiscono “innovative“, che vi andiamo ad illustrate passo dopo passo.

– Un sito di Buy and Share propone la vendita di un prodotto tecnologico di risaputo appeal per i consumatori (ad esempio un Iphone) ad 1/3 del suo valore commerciale (300 € invece di 900 €).

– In cambio dell’oggetto a prezzo scontato, il cliente dovrà garantire l’acquisto anche da parte di altre tre persone (in genere familiari ed amici).

– Allettato dal prezzo il compratore promuove la piattaforma e trova gli altri clienti disposti a fare l’affare.

– Con gli introiti dei quattro clienti (300 x 4 = 1.200 €) la piattaforma di Buy and Share può realizzare l’acquisto a prezzo normale (900 €), recapitare regolarmente l’oggetto al primo acquirente, e realizzare un primo profitto (in questo caso, 300 €).

– Il cliente soddisfatto che ha regolarmente ricevuto lo smartphone a un prezzo scontato sponsorizza il sito, quasi sempre in buona fede, e dà il via ad una catena di passaparola.

– Ora tocca agli altri tre nuovi clienti (coi soldi dei quali è stato di fatto comprato lo smartphone destinato al primo acquirente) procurare tre nuovi clienti per uno per accaparrarsi l’oggetto del desiderio.

– La piramide inizia a prendere forma, e più si allunga, più esponenziali diventano i profitti della piattaforma.

– Una volta esauritosi l’afflusso di nuovi clienti, o bloccata l’attività per l’intervento delle autorità, il sistema collasserà e un gran numero di utenti si troverà ad aver elargito denaro senza avere nulla in cambio.

Dunque, vi è una forte componente di rischio nell’acquisto su questa tipologia di piattaforme online. D’altronde, quando si trovano dei prodotti come tablet android con dei prezzi sulla carta così allettanti, bisogna sempre chiedersi cosa spinge i venditori.

La risposta è semplice: il profitto, in questo caso generato sulla pelle dei nuovi acquirenti.

Per chi ritiene di poter guadagnare sfruttando a sua volta lo schema inserendosi nei primi anelli della catena, rammentiamo due cose fondamentali:

1) E’ praticamente impossibile conoscere al momento dell’acquisto in che punto della piramide (se all’inizio, dove ci sono ancora possibilità di profitto, o alla fine) siamo situati.

2) Anche se la fortuna dovesse arriderci, potrebbero essere proprio i contatti da noi portati (di fatto per finanziare il nostro acquisto) a perdere tutto il loro denaro invano.

3) Recensioni e commenti positivi non sono attendibili, visto che nel migliore dei casi derivano da utenti ignari, che per una questione di mera fortuna si sono trovati nella parte “alta” della piramide.