Addio al geoblocking in Ue, cosa cambia per l’eCommerce?

Arrivano interessanti notizie per i consumatori europei che sono abituati a fare shopping online: a partire dai prossimi mesi (ed entro la fine dell’anno), cadranno infatti le barriere che fin qui vietano di acquistare da siti localizzati in altri Paesi comunitari. Un altro passo verso il Mercato Unico Digitale, come spiega una nota della Federconsumatori.

Il geoblocking per l’eCommerce europeo

Negli ultimi dieci anni, la quota degli europei che acquistano online è quasi raddoppiata, ma secondo i risultati di un’indagine sul “mystery shopping” condotta dalla Commissione Europea, nella stragrande maggioranza dei casi (circa il 63 per cento) i portali “nazionali” non consentono agli acquirenti di completare la transazione da un altro Paese UE. In particolare, focalizzandoci sui beni materiali, si stima che il geoblocking (la parola che descrive appunto questa barriera) è più elevato nel settore degli elettrodomestici, dove vale nell’86% dei casi, mentre i blocchi scendono fino al 40 per cento quando si ricercano servizi di prenotazioni online di eventi nel tempo libero, come ad esempio i biglietti i eventi sportivi.

Cadono le barriere

Con la crescita della platea di consumatori è aumentata anche la richiesta di acquisti transfrontalieri online, e il Parlamento Europeo ha deciso di intervenire, promuovendo una nuova legislazione in materia. Il regolamento per porre fine al geoblocking ingiustificato sarà votato in assemblea plenaria nelle prossime settimane dal Consiglio Europeo, e le nuove norme saranno applicabili come previsto dalla legge nove mesi dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, ovvero entro la fine dell’anno in corso.

La nuova norma comunitaria

Il sistema farà cadere il geoblocking per tutti gli acquirenti che navigano su siti web di un altro Paese dell’Unione Europea, così da consentire a tutti i cittadini comunitari di scegliere su quali portali acquistare beni o servizi, senza essere bloccati o reindirizzati automaticamente verso altro sito web a causa della loro nazionalità, del luogo di residenza o dell’ubicazione temporanea.

Cosa cambia per gli eShopper

Si tratta di una possibilità interessante per i clienti dei siti online, che possono trovare nuovi siti per fare acquisti e, di conseguenza, avere a disposizione più prodotti e (probabilmente) anche maggiori opportunità di comparare i prezzi e risparmiare. Proprio il risparmio, d’altra parte, è uno dei fattori prioritari che muove l’eCommerce, un contesto caratterizzato anche da strumenti come i coupon promozionali che consentono di ottenere sconti su articoli specifici o sul totale della spesa, che sono messi a disposizione su piattaforme di ‘codici sconto’. Su questa lista dei migliori codici sconto ad esempio possiamo trovare tutti i migliori codici sconto praticati dagli ecommerce Italiani attualmente attivi e funzionanti.

Verso il Mercato Unico Digitale

L’obiettivo dell’intervento Ue è di mettere fine alla “discriminazione” dei consumatori in base alla nazionalità o al luogo di residenza: la nuova normativa sui blocchi geografici nel commercio online dovrebbe portare poi ulteriori benefici, a cominciare dalla finalità a lungo termine di rendere il mercato unico digitale sempre più competitivo e integrato.

Le eccezioni (solo temporanee?)

Ci sono però delle precisazioni necessarie: l’attuale formulazione della norma contiene infatti alcune eccezioni, visto che per il momento sono escluse dal divieto di geoblocking le categorie di prodotti e contenuti digitali protetti da copyright, come ebook, musica e giochi online, così come i servizi audiovisivi e quelli di spedizione, che dunque restano acquistabili solo su base strettamente nazionale. Tuttavia, c’è un pizzico di speranza per chi è interessato a questi settori: nei prossimi due anni la Commissione Europea ha l’obbligo di valutare se il divieto di geoblocking possa essere esteso anche a questi contenuti.