Come ridurre i costi e ottimizzare i risultati grazie alla consulenza strategica aziendale

Che il mercato di oggi faccia impallidire le aziende senza una strategia focalizzata su un risultato specifico, è ormai cosa nota. Nel 2020 (ma già da ormai almeno una ventina d’anni) con la complicità anche della digitalizzazione del mondo, la concorrenza su moltissimi aspetti aziendali fra attività anche non estremamente simili fra loro è spietata.

L’uso della comunicazione si è intensificato fino a divenire una saturazione di messaggi e input agli utenti e non basta più soltanto rivolgersi ad una buona agenzia pubblicitaria che “accalappi” l’attenzione dei clienti, va fatto molto di più. Va pianificato come interagire con i clienti, con cosa, quando farlo e per quali motivi, con quali risultati. La consulenza di strategia aziendale (tema affrontato largamente qui https://strategiaebusiness.com/consulenza-di-strategia-aziendale/) è uno strumento essenziale per risolvere questi problemi.

Consulenza di Strategia Aziendale

Molti consulenti, specie quelli più “vecchio stile” e ispirati alle grandi multinazionali della consulenza, tendono a basare le proprie sessioni sulla “forma mentis” del team di lavoro e su cosa perseguire: Mission, Visione, Atteggiamento… per quanto la parte teorica faccia bene a un’azienda, specie sul lungo termine, spesso chi si rivolge a un servizio di consulenza spera di vedere dei risultati concreti e, ancora più spesso, è disposto a imbarcarsi in un viaggio “verso l’orizzonte” a patto che almeno alla fine si ricavino dei benefici sostanziali.

La consulenza di strategia aziendale è essenzialmente improntata, invece, sulla strategia da perseguire per risultati a breve termine: che sia una startup o un’azienda esistente già da molti anni con i profitti in calo, o che sia un’attività applicata al mercato delle innovazioni e deve quindi raccogliere clientela… ogni caso, per quanto individuale e peculiare, può adottare due metodi di azione per risolvere i propri dilemmi aziendali: riformare la parte teorica dei propri piani di business, oppure procedere ad adottare soluzioni pratiche e poi, lentamente, risalire la catena di produzione per trovare i “punti nevralgici” che non hanno reso possibile l’adozione delle suddette soluzioni senza l’aiuto esterno.

Per fare un esempio, se il marketing o la consulenza con focus sulla teoria si occupa di capire come mai esce così tanto sangue dalla ferita e perché il paziente ha avuto questa brutta caduta e come evitarla, la strategia aziendale prima si occupa di fermare l’emorragia e intervenire per risanare il tutto, poi procede a risalire a cosa ha causato il trauma.

La differenza fra strategia aziendale e marketing

Se il marketing ha come proprio obiettivo quello di aumentare il reach dell’azienda e raccogliere l’attenzione dei clienti per dirottarla sui prodotti e l’identità del brand, la strategia aziendale fa molto di più: oltre all’approccio con la clientela, individua le prossime mosse da effettuare.

Nel caso di una startup, ad esempio, molto del peso grava sul trovare clienti interessati al prodotto e molto meno sul decidere gli step di produzione, i quali potrebbero essero piuttosto straightforward, proprio perché l’idea di cosa vendere è presente, ma manca la consapevolezza del come. L’esempio della startup è però limitante, perché molte attività già esistenti da anni sul mercato potrebbero stare avendo un periodo di cali di vendite e spese aumentate da decisioni poco oculate.

La consulenza di strategia aziendale verte proprio sul risolvere i “problemi immediati”, correggendo spese che non portano a guadagni commisurati all’investimento, ma soprattutto rilanciando immediatamente l’azienda sia sotto il profilo della clientela, trovandone di nuova e rispolverando l’interesse di quella che potrebbe aver deciso di usufruire del servizio da altri, sia sotto una valutazione oggettiva dell’offerta: cosa distingue i propri prodotti da quelli di un concorrente? Vale la pena acquisire prodotti della concorrenza per poter diminuire la competizione sul mercato ed allargare l’offerta? I clienti hanno già una soluzione alternativa a quella proposta dall’azienda? Se sì, come si può far loro preferire un cambio?

In conclusione

Nonostante possa sembrare una soluzione “di vedute strette”, risalire il processo produttivo dalla sua fine, aggiustare i problemi presenti alla foce del fiume, per poi risalire alla sorgente. Un trucco efficace e spesso ignorato da molti studi di consulenza è quello di non lavorare in base all’ “accontentare” il cliente, ma piuttosto di perseguire la strategia giusta, portare i risultati a casa e, nel caso il cliente non voglia proprio saperne di cambiare la sua visione su determinate questioni, abbandonare il lavoro. Niente è meno efficace di un lavoro svolto solo per compiacere il cliente, senza risultati reali.